Italia e smaltimento dei rifiuti radioattivi: pubblicata dalla Sogin SPA la Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee – CNAPI

Il 5 gennaio 2021 la Sogin SPA, il soggetto pubblico incaricato, ha pubblicato la Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee (CNAPI) per la realizzazione del Deposito Nazionale destinato allo smaltimento dei rifiuti radioattivi e del Parco Tecnologico per le attività di ricerca specializzata.

Il 5 gennaio 2021 la Sogin SPA, il soggetto pubblico incaricato, ha pubblicato la Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee (CNAPI) per la realizzazione del Deposito Nazionale destinato allo smaltimento dei rifiuti radioattivi e del Parco Tecnologico per le attività di ricerca specializzata, primo passo di un procedimento partecipato e regolato dal D.Lgs n.31/2010, finalizzato all’individuazione del sito definitivo che ospiterà il Deposito Nazionale e i connessi centri di ricerca.

Indice

  1. Cos’è la CNAPI?
  2. Dalla CNAPI alla CNAI: il ruolo di Regioni ed Enti Locali
  3. Deposito Nazionale e Parco Tecnologico: cosa sono
  4. Stime sull’impatto economico locale del Deposito Nazionale

Cos’è la CNAPI?

La CNAPI è un elenco preparatorio che raccoglie le aree individuate come idonee per l’installazione del sito di stoccaggio e smaltimento dei rifiuti radioattivi italiani dalla Sogin SPA.

Affinché un’area possa essere eleggibile all’inserimento nella CNAPI deve essere rispondente ai criteri di selezione elencati nella Guida Tecnica n.29 dell’ISPRA (attuale ISIN) oltre che ai requisiti indicati nelle linee-guida della IAEA (International Atomic Energy Agency).

Stando a tali criteri sono eleggibili ad aree idonee quelle “aree, anche vaste, che presentano caratteristiche favorevoli o sulla base di Criteri di Esclusione e di Approfondimento, che escludono le aree interessate da, ad esempio, elevato rischio vulcanico e sismico, fagliazioni, frane, alluvioni o che insistono su aree protette o insediamenti civili, industriali e militari”.

Attualmente sono 67 le aree potenzialmente idonee individuate dalla Sogin SPA e inserite nella CNAPI.

Dalla CNAPI alla CNAI, il ruolo di Regioni ed Enti Locali

Appare dunque chiaro che la CNAPI è solo un elenco di aree che secondo il soggetto pubblico posso concorrere ad ospitare il Deposito Nazionale e il Parco Tecnologico, ma non è l’elenco definitivo, ovvero la Carta Nazionale Aree Idonee – CNAI, che verrà stilato a termine di una fase di informazione e confronto con Regioni, enti locali e tutti gli stake holder interessati.
Al fine di rendere il processo di individuazione condiviso, nei 60 giorni successivi alla pubblicazione della CNAPI, per le Regioni, gli Enti Locali nonché i soggetti portatori di interesse, hanno il diritto di formulare osservazioni e proposte tecniche in forma scritta e non anonima.

Inoltre, entro i centoventi giorni successivi alla pubblicazione della CNAPI, la Sogin SPA ha anche l’obbligo di promuovere un “Seminario nazionale” al quale partecipino, “oltre ai Ministeri interessati e l’Agenzia, le Regioni, le Province ed i Comuni sul cui territorio ricadono le aree interessate dalla proposta … nonché I’UPI, I’ANCI…” e “le Associazioni degli Industriali delle Province interessate, le Associazioni sindacali maggiormente rappresentative sul territorio, le Università e gli Enti di ricerca presenti nei territori interessati”.

Il Seminario è finalizzato ad approfondire “tutti gli aspetti tecnici relativi al Parco Tecnologico, con particolare riferimento alla piena e puntuale rispondenza delle aree individuate ai requisiti dell’AIEA e dell’Agenzia ed agli aspetti connessi alla sicurezza dei lavoratori, della popolazione e dell’ambiente, e sono illustrati i possibili benefici economici e di sviluppo territoriale connessi alla realizzazione di tali opere…”.

In base alle osservazioni e al confronto avvenuto nel corso del seminario nazionale, la Sogin SPA provvede all’aggiornamento della CNAPI, che dovrà essere poi sottoposta ai pareri del Ministero dello Sviluppo Economico, del Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare e del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Sulla scorta di tali pareri, il Ministero dello Sviluppo Economico convalida poi la versione definitiva della Carta, che prenderà il nome di CNAI (Carta Nazionale delle Aree Idonee).

La CNAI costituirà, pertanto, il risultato dell’aggiornamento della CNAPI, avvenuto sulla base dei contributi emersi durante la consultazione pubblica.

Al termine della procedura che definisce quali siano le aree idonee individuate sul territorio nazionale i comuni potranno formulare le proprie candidature al fine di ospitare il deposito nazionale e il parco tecnologico.

Rapporto con Regioni ed enti locali e rischio “not in my back yard”
Le reazioni a caldo alla pubblicazione della CNAPI dei Presidenti delle Regioni, sindaci e rappresentanti dei territori nell’ambito dei quali ricadono le aree potenzialmente idonee, nella grande maggioranza dei casi, hanno anticipato la contrarietà ad ospitare tali impianti, facendo presagire un possibile effetto not in my back yard che potrebbe mettere in stallo il processo avviato ad inizio 2021.

Cerchiamo allora di comprendere meglio cosa sono il Deposito Nazionale e il Parco Tecnologico.

Che cosa sono il Deposito Nazionale ed il Parco Tecnologico

Il Deposito Nazionale è un’infrastruttura ambientale di superficie dove saranno conferiti i rifiuti radioattivi prodotti in Italia, generati dall’esercizio e dallo smantellamento delle centrali e degli impianti nucleari, dalle attività di medicina nucleare, industriali e di ricerca, con la finalità di smaltire i rifiuti radioattivi a bassa e media attività nonché di stoccare temporaneamente, a titolo provvisorio di lunga durata, i rifiuti radioattivi ad alta attività. 

Insieme al Deposito Nazionale sorgerà il relativo Parco Tecnologico, nell’ambito del quale saranno avviate attività di ricerca specializzata. 

La scelta di affiancare Parco Tecnologico al Deposito Nazionale si fonda sull’esigenza di consentire una maggiore integrazione delle attività di deposito e smaltimento con il territorio che le ospiterà.

Quali i benefici per il territorio che ospiterà il Deposito Nazionale
Dal punto di vista logistico e nazionale, la realizzazione del Deposito Nazionale permetterà la dismissione dei numerosi depositi provvisori dislocati sull’intero territorio italiano, unificando e massimizzando la gestione dei rifiuti nucleari e permettendo di garantire maggiori standard di sicurezza ambientale.

Dal punto di vista di impatto economico locale, al fine di massimizzare le ricadute socio-economiche e occupazionali legate al progetto, il decreto legislativo riconosce al territorio che ospiterà il Deposito Nazionale e Parco Tecnologico un contributo di natura economica, secondo modalità che gli enti territoriali interessati regoleranno attraverso la stipulazione di una specifica convenzione con Sogin SPA.

Stime sull’impatto economico locale del Deposito Nazionale

La Sogin SPA stima che l’opera genererà “oltre 4.000 posti di lavoro l’anno per 4 anni di cantiere, diretti (2.000 fra interni ed esterni), indiretti (1.200) e indotti (1.000)”. Mentre, durante la fase di esercizio “…l’occupazione diretta è stimata mediamente in circa 700 addetti, fra interni ed esterni, con un indotto che può incrementare l’occupazione fino a circa 1.000 unità”.

Ora non ci rimane che attendere gli esiti del confronto pubblico.

 

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