Ritorno al futuro: i principi della L. n. 241/1990 alla prova del nuovo Codice dei Contratti pubblici

La commissione speciale istituita un anno fa dal Consiglio di Stato su incarico del governo ha compilato un codice dei contratti pubblici innovativo, che, a differenza di altre esperienze passate, si caratterizza per essere “autoconclusivo”, cioè a dire immediatamente applicativo in virtù degli allegati regolamentari.
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Ritorno al futuro: i principi della L. n. 241/1990 alla prova del nuovo Codice dei Contratti pubblici

La commissione speciale istituita un anno fa dal Consiglio di Stato su incarico del governo ha compilato un codice dei contratti pubblici innovativo, che, a differenza di altre esperienze passate, si caratterizza per essere “autoconclusivo”, cioè a dire immediatamente applicativo in virtù degli allegati regolamentari.

Il nuovo Codice dei Contratti pubblici si apre con la definizione dei principi generali che lo disciplinano, con l’intento di “indirizzare” tutti gli operatori economici del settore, siano essi le stazioni appaltanti oppure i concorrenti alle procedure selettive pubbliche. L’obiettivo è quello di ottenere lavori, servizi e forniture con la massima celerità e, al contempo, garantendo il miglior rapporto qualità/prezzo.

In quest’ottica, il Codice chiarisce che gli operatori economici del settore devono operare concordemente in base ai principi di risultato, fiducia, accesso al mercato; principi, questi, che rappresentano un’evoluzione, in chiave concorsuale, dei principi contenuti nella legge n. 241/1990 che informano il giusto procedimento. La trasparenza e la celerità del confronto concorrenziale, a loro volta, trovano tutela mediante la digitalizzazione completa della procedura di gara.

Ma l’obiettivo prioritario del risultato è perseguito dal nuovo Codice dei Contratti anche mediante una rafforzata tutela dei lavoratori, garantita dall’applicazione obbligatoria dei contratti collettivi di settore, ovvero attraverso la riqualificazione delle stazioni appaltanti, a cui è riconosciuta una rinnovata discrezionalità.

Di questo e altro ancora si parlerà il prossimo 22 settembre, a Bari,  nel confronto pubblico promosso da Nexima – Società tra Avvocati, con la casa editrice Dike Giuridica, in collaborazione con Acquedotto Pugliese, Aeroporti di Puglia, Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale e con il sostegno di Legacoop Produzione e Servizi, Legacoop Puglia e Coopfond.

 

 

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